Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21691 del 26 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:21691PEN

Massima

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Il possesso e l'uso di documenti di guida contraffatti, anche se differenti solo per l'efficacia territoriale, integrano il reato di uso di atto falso di cui all'art. 489 c.p., in quanto costituiscono atti autorizzativi distinti e separati, la cui falsificazione da parte di privati non consente la riduzione di pena prevista per i pubblici ufficiali. Il giudice, nel determinare la pena, deve valutare la gravità del fatto, in particolare quando esso riguarda l'abilitazione alla guida di veicoli su strada, senza che ciò comporti necessariamente il riconoscimento di attenuanti generiche o altri benefici, qualora non ricorrano i presupposti di legge. La pena irrogata, compresa tra il minimo e il massimo edittale, è pertanto legittima e congrua, in quanto proporzionata alla gravità del reato accertato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giaco - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BE. ER. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 22/05/2008 CORTE APPELLO di TRIESTE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARROZZA ARTURO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IZZO che ha chiesto il rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1.- La Corte di Appello di Trieste ha confermato la sentenza della Tribu…

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