Cassazione penale Sez. III sentenza n. 38954 del 7 agosto 2017

ECLI:IT:CASS:2017:38954PEN

Massima

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Il dolo di divulgazione e diffusione di materiale pedopornografico di cui all'art. 600-ter, comma 3, c.p. non può essere desunto automaticamente dalla sola utilizzazione di programmi di file-sharing che comportino la condivisione in rete dei file scaricati, essendo necessario accertare ulteriori elementi indicativi della volontà dell'agente di divulgare tale materiale, come la selezione e il trasferimento dei file in apposite cartelle di condivisione, la loro effettiva condivisione per un lungo periodo di tempo e il loro effettivo scaricamento da parte di altri utenti. Inoltre, il trattamento sanzionatorio deve essere modulato in relazione alle concrete modalità della condotta e alle caratteristiche soggettive dell'agente, tenendo conto anche di eventuali condotte successive volte al superamento del disagio psicologico che ha determinato la commissione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMOROSO Giovanni - Presidente

Dott. SOCCI Angelo Matteo - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza in data 16.9.2016 della Corte d'Appello di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Ubalda Macri';
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. FILIPPI Paola, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito per l'imputato l'avv. (OMISSIS), sostituto processuale dell'avv. (OMISSIS), che ha conc…

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