Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11768 del 12 marzo 2003

ECLI:IT:CASS:2003:11768PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di richiesta di rito abbreviato condizionato, è manifestamente infondata la questione di costituzionalità, sollevata in riferimento all'art. 111 della Costituzione, dell'art. 438, comma 5 cod. proc. pen., laddove prevede che la prova richiesta ad integrazione debba possedere il requisito della novità, in quanto tale carattere non comprime il diritto costituzionale al contraddittorio: è infatti una libera disponibilità dell'imputato scegliere il giudizio abbreviato con formazione contratta della prova, anziché il rito ordinario, ove il principio è pienamente ottemperato con la celebrazione del dibattimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE SECONDA PENALE
Composta dai Signori:
((omissis)) - ((omissis)) - ((omissis)) - ((omissis)) - ((omissis)) - Consigliere relatore
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
Sul ricorso proposto da Ma. Al. nato il (...) in Na. avverso la sentenza della Corte di Appello di Milano in data 2.5.02;
visti gli atti, la sentenza denunziata ed il ricorso;
udita in pubblica udienza la relazione fatta dal consigliere ((omissis));
udita la requisitoria del Procuratore Generale nella persona del sostituto dott. ((omissis)) il quale ha concluso per il rigetto del ricorso;
OSSERVA
Con sentenza del 21.9.01 il Tribunale di Milano dichiarò Ma. Al. responsabile del reato continuato di maltrattamenti ed estorsione (artt. 81 capoverso, 572, 61 n. 5, 629 c. p.) e lo condannò, con attenuanti generiche equivalenti, alla pena di anni 3 mesi 6 di reclusione e lire 1.000.000 di multa.
Avver…

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