Il divieto di commercio ambulante itinerante imposto dal Comune in determinate zone del territorio comunale, sulla base del criterio della saturazione della rete distributiva esistente, eccede i limiti dei poteri di polizia annonaria e stradale attribuiti all'amministrazione comunale dalla legge, in quanto introduce una nuova e diversa ragione di limitazione dell'attività commerciale ambulante non prevista dalla normativa di settore, riservata alla discrezionalità del legislatore. La libertà di iniziativa economica privata, sancita dall'art. 41 Cost., può subire limitazioni solo per la tutela di interessi pubblici generali prevalenti e non per finalità di mero riequilibrio tra domanda e offerta o di razionalizzazione della rete distributiva, in assenza di specifici motivi di polizia annonaria, stradale o igienico-sanitaria. Il commercio ambulante itinerante, disciplinato dalla legge n. 398/1976 (ora D.Lgs. n. 114/1998), costituisce una distinta tipologia di attività commerciale, elevata al rango di imprenditoria privata, non suscettibile di indiscriminati divieti da parte dell'autorità amministrativa per ragioni diverse da quelle espressamente previste dalla legge.