Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22565 del 30 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:22565PEN

Massima

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Il riconoscimento del vizio parziale di mente non comporta automaticamente la riduzione della pena, dovendo il giudice valutare l'equivalenza tra le circostanze attenuanti e quelle aggravanti, al fine di determinare la misura della sanzione. Inoltre, l'impugnazione di una sentenza penale deve essere presentata personalmente dall'imputato in stato di arresto o detenzione domiciliare, mentre è inammissibile se proposta da un soggetto libero mediante consegna ad un ufficiale di polizia giudiziaria, in violazione delle modalità stabilite dagli articoli 582 e 583 c.p.p. In tal caso, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile e il ricorrente condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della cassa delle ammende, in ragione dei motivi dedotti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamil - rel. Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. LOMBARDO Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 31/01/2013 della Corte d'appello di Bari;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Piercamillo Davigo;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 23.11.2009 il G.U.P. del Tribunale…

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