Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La notifica dell'estratto della sentenza resa all'esito di giudizio abbreviato all'imputato non comparso è dovuta solo nel caso in cui l'imputato sia stato formalmente dichiarato contumace per l'intero corso del procedimento e non anche quando l'imputato, pur essendo stato erroneamente indicato come contumace, risulti invece essere comparso ad una delle udienze del giudizio abbreviato. In tal caso, infatti, non sussiste l'obbligo di notifica dell'estratto della sentenza, in quanto l'imputato non può essere considerato assente per tutto il procedimento. Ciò in applicazione del principio secondo cui l'erronea indicazione dello stato di contumacia dell'imputato non è idonea a determinare una situazione di incolpevole affidamento ai fini della restituzione nel termine per impugnare. La disciplina della notifica all'imputato assente nel giudizio abbreviato, prevista dall'art. 442 comma 3 c.p.p., deve essere interpretata in modo coerente con l'estensione dell'istituto della contumacia a tale rito, avvenuta con la c.d. legge Carotti, e con la successiva soppressione della contumacia ad opera della legge n. 67 del 2014, che ha introdotto la nuova disciplina del giudizio "in absentia". Pertanto, in applicazione del principio del "tempus regit actum", la mancata notifica dell'estratto della sentenza all'imputato non comparso non determina l'illegittimità della declaratoria di inammissibilità dell'appello proposto tardivamente.