L'annullamento in autotutela di una variante urbanistica ordinaria adottata ed approvata in procedura ordinaria è legittimo qualora l'amministrazione accerti che la variante è stata adottata sulla base di una erronea rappresentazione dello stato dei luoghi, tale da far venir meno l'interesse pubblico originariamente valutato. In tal caso, l'annullamento della variante è congruo e motivato, in quanto finalizzato a ripristinare la legalità violata, anche in considerazione del fatto che il progetto edilizio sotteso alla variante risulta incompatibile con la reale situazione dei luoghi, a causa della presenza di un elettrodotto e relativi tralicci non rappresentati negli elaborati progettuali. L'art. 65 della legge regionale n. 19/2002, che limita le variazioni agli strumenti urbanistici fino all'adozione dei nuovi, non può impedire l'esercizio del potere di autotutela volto a ristabilire la legittimità violata. Pertanto, l'annullamento in autotutela di una variante urbanistica ordinaria, adottata ed approvata in procedura ordinaria, è legittimo qualora l'amministrazione accerti che la variante è stata adottata sulla base di una erronea rappresentazione dello stato dei luoghi, tale da far venir meno l'interesse pubblico originariamente valutato, anche in considerazione dell'incompatibilità del progetto edilizio sotteso alla variante con la reale situazione dei luoghi.