Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 8705 del 2014

ECLI:IT:TARLAZ:2014:8705SENB

Massima

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La concessione di occupazione di suolo pubblico strumentale all'attività di somministrazione di alimenti e bevande, ancorché intestata a soggetto diverso dal gestore attuale dell'esercizio, legittima l'occupazione del suolo pubblico in misura non totalmente abusiva, sicché, in tale ipotesi, pur essendo dovuta la rimozione dell'occupazione abusiva e l'irrogazione della relativa sanzione pecuniaria ai sensi dell'art. 20 del codice della strada, non è applicabile la sanzione accessoria della chiusura temporanea dell'esercizio commerciale prevista dall'art. 3, comma 16, della legge n. 94 del 2009, la quale presuppone una occupazione totalmente abusiva, sia in senso soggettivo che oggettivo. L'amministrazione comunale, nell'esercizio del potere discrezionale conferitole dalla legge, può disporre la chiusura temporanea dell'esercizio commerciale solo in presenza di un'occupazione di suolo pubblico totalmente abusiva, vale a dire priva di qualsiasi titolo, sia in senso soggettivo che oggettivo, non anche in presenza di un'occupazione soggettivamente abusiva ma oggettivamente non totalmente abusiva, in quanto strumentale all'attività di somministrazione di alimenti e bevande svolta nell'esercizio commerciale, ancorché il titolo concessorio sia intestato a soggetto diverso dal gestore attuale. La sanzione della chiusura temporanea dell'esercizio commerciale, per la sua particolare incisività, è ragionevole ritenere sia stata indirizzata dal Sindaco, con l'ordinanza n. 258 del 2012, alle sole ipotesi in cui l'occupazione di un determinato spazio del suolo pubblico non è per nulla assentita ovvero è assentita ma è strumentale ad una diversa attività di somministrazione di alimenti e bevande, mentre, ove sia stata ritenuta compatibile con la tutela del patrimonio pubblico cittadino, sia pure attraverso provvedimento rilasciato ad altro soggetto dante causa dell'attuale gestore, l'ordinanza sindacale deve interpretarsi nel senso che, non essendo l'occupazione totalmente abusiva, ma essendo abusiva soggettivamente e non anche oggettivamente, ferme restando le obbligatorie misure di cui all'art. 20 del codice della strada, il disvalore della condotta non è tale da rendere meritevole il responsabile dell'infrazione della misura maggiormente afflittiva costituita dalla chiusura temporanea dell'esercizio.

Sentenza completa

N. 07302/2014
REG.RIC.

N. 08705/2014 REG.PROV.COLL.

N. 07302/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 7302 del 2014, proposto da:
Sisa Srl, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avv. Marco Laudani, con domicilio eletto presso Marco Laudani in Roma, piazza di San Salvatore in Lauro, 1;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentata e difesa dall'avv. Sergio Siracusa, con domicilio eletto presso l’Avvocatura Capitolina in Roma, via del Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

- della determinazione dirigenziale prot. CA/51168/2014 dell’11 aprile 2014 con la quale Roma Capitale, ha …

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