Cassazione penale Sez. I sentenza n. 45038 del 19 novembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:45038PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di un bene mobile, disposto nell'ambito di un procedimento penale, perde la sua ragion d'essere e deve essere dichiarato inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, qualora il procedimento principale si concluda con l'archiviazione e la restituzione del bene sequestrato al legittimo proprietario. In tali casi, infatti, viene meno l'esigenza cautelare che aveva giustificato il provvedimento ablativo, in quanto vengono meno i presupposti di pericolosità e di necessità di conservazione della res ai fini di un eventuale confisca. Il principio di proporzionalità e di adeguatezza dell'azione cautelare impone, pertanto, che il sequestro venga revocato non appena vengano meno le esigenze che ne avevano determinato l'adozione, al fine di tutelare il diritto di proprietà del soggetto interessato e di evitare un'indebita compressione della sua sfera giuridica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS) - RINUNCIANTE;

avverso l'ordinanza n. 53/2011 TRIB. LIBERTA' di UDINE, del 22/11/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE LOCATELLI;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza del 22.11.2011 il Tribunale del riesame di Udine, adito a norma dell'articolo…

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