Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12193 del 25 marzo 2024

ECLI:IT:CASS:2024:12193PEN

Massima

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Il giudice di merito è tenuto a verificare, anche d'ufficio, la persistenza della pericolosità sociale del soggetto sottoposto a misura di prevenzione personale, la cui esecuzione sia stata sospesa per effetto di una detenzione di lunga durata, al momento della nuova sottoposizione alla misura stessa, non potendo trascurare l'integrazione del quadro normativo risultante dalla sentenza della Corte costituzionale n. 291 del 2013, che ha introdotto tale necessità di rivalutazione. Ciò in quanto non è configurabile il reato di violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale, previsto dall'art. 75 del D.Lgs. n. 159 del 2011, in assenza di tale accertamento giudiziale sulla persistenza della pericolosità sociale del destinatario della misura, a prescindere dal tempo trascorso tra l'emissione del provvedimento applicativo e la notifica dello stesso all'interessato. Il giudice di merito, pertanto, è tenuto a verificare, anche d'ufficio, la sussistenza di un giudizio di pericolosità attuale e non meramente risalente nel tempo, al momento della nuova sottoposizione alla misura di prevenzione, al fine di poter configurare il reato di violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. FIORDALISI Domenico - Relatore

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
So.Ma. nato a N il (omissis)
avverso la sentenza del 17/02/2023 della CORTE APPELLO di NAPOLI
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere DOMENICO FIORDALISI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore MARCO DALL'OLIO che ha concluso chiedendo l'annullamento senza il rinvio della sentenza
udito il difensore
Trattazione scritta.
RITENUTO IN FATTO
1. So.Ma. ricorre avverso la sentenza della Corte di appello di Napoli del 17 febbraio 2023, che ha confermato la sentenza …

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