Il possesso del certificato di agibilità dei locali costituisce un requisito essenziale per l'esercizio di qualsiasi attività commerciale aperta al pubblico, in quanto funzionale ad accertare che l'immobile sia stato realizzato nel rispetto delle norme tecniche vigenti in materia di sicurezza, salubrità ed igiene, a tutela dei valori di ordine pubblico e incolumità pubblica. Pertanto, l'amministrazione comunale è legittimata a disporre la sospensione dell'attività commerciale in assenza del certificato di agibilità, in applicazione dell'art. 22, comma 6, d.lgs. n. 114/1998 e dell'art. 19, comma 4, l. n. 241/1990, al fine di tutelare la salute e la sicurezza pubblica, consentendo al privato di riavviare l'esercizio una volta presentata la richiesta di rilascio del certificato di agibilità provvisoria. La carenza del certificato di agibilità non è un mero requisito formale, ma incide sulla legittimità dell'esercizio dell'attività commerciale, essendo preordinata alla verifica della conformità dell'immobile alle norme urbanistico-edilizie e igienico-sanitarie, a prescindere dalla conformità dell'opera alla disciplina urbanistica. Pertanto, l'amministrazione comunale è legittimata a disporre la sospensione dell'attività commerciale in assenza del certificato di agibilità, anche in caso di subingresso nell'autorizzazione precedentemente rilasciata, al fine di tutelare la salute e la sicurezza pubblica, consentendo al privato di riavviare l'esercizio una volta presentata la richiesta di rilascio del certificato di agibilità provvisoria.