Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 20114 del 26 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:20114PEN

Massima

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Il reato di resistenza a pubblico ufficiale sussiste quando l'imputato, con violenza, si oppone all'esecuzione di un provvedimento dell'autorità, come un'ordinanza di custodia cautelare, dando luogo a una colluttazione con gli agenti di polizia giudiziaria nel tentativo di sottrarsi all'arresto. La valutazione della prova testimoniale rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il cui apprezzamento è incensurabile in sede di legittimità, salvo che non risulti affetto da manifesta illogicità o contraddittorietà. Il sindacato di legittimità sulla motivazione della sentenza è infatti limitato alla verifica della congruenza delle argomentazioni rispetto al fine giustificativo del provvedimento, senza poter entrare nel merito della ricostruzione dei fatti o della valutazione delle prove, se non in presenza di vizi macroscopici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. AGRO' Antonio - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Do. Ma. , nato a (OMESSO);

contro la sentenza del 5 giugno 2008 emessa dalla Corte d'appello di Lecce, Sezione distaccata di Taranto;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione fatta dal consigliere dott. ((omissis));

sentito il Sostituto Procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

Con la d…

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