Il giudice di pace è competente per l'opposizione al verbale di accertamento di violazione del codice della strada, a prescindere dall'entità della sanzione comminata, in applicazione della disciplina dettata dal decreto legislativo n. 150 del 2011, che ha introdotto disposizioni complementari al codice di procedura civile in materia di riduzione e semplificazione dei procedimenti civili di cognizione. Tale previsione normativa, di carattere speciale e derogatorio rispetto alle ordinarie regole sulla competenza per valore, mira a concentrare dinanzi al giudice di pace, quale organo giurisdizionale di prossimità, il contenzioso relativo alle violazioni del codice della strada, al fine di assicurare una più celere definizione delle relative controversie. Il principio di competenza del giudice di pace trova applicazione anche quando il verbale di accertamento sia stato emesso da un'autorità diversa dalla polizia municipale, in quanto l'elemento determinante ai fini della competenza è rappresentato dalla natura della controversia, ovvero l'opposizione a un verbale di accertamento di violazione del codice della strada, a prescindere dal soggetto che abbia proceduto all'accertamento. Tale interpretazione, fondata sul dato letterale della norma, risulta coerente con la ratio della riforma, volta a semplificare e accelerare il contenzioso in materia di infrazioni stradali, evitando inutili declinazioni di competenza che rallenterebbero la definizione del giudizio. Pertanto, il giudice di pace è competente a conoscere dell'opposizione proposta avverso il verbale di accertamento di violazione del codice della strada, indipendentemente dall'entità della sanzione irrogata e dall'autorità che ha proceduto all'accertamento, in applicazione della disciplina dettata dal decreto legislativo n. 150 del 2011.