La mera vicinitas non è sufficiente a radicare la legittimazione e l'interesse a ricorrere avverso atti di pianificazione urbanistica o di gestione del territorio, essendo necessaria la dimostrazione di un pregiudizio specifico e concreto, che non può risolversi in una generica indesiderata alterazione dell'assetto territoriale o in una mera aspettativa di vedere modellata l'organizzazione del traffico stradale secondo le proprie aspirazioni socio-economiche. L'allungamento del percorso di accesso alla propria abitazione o il mutamento dei sensi di marcia non costituiscono pregiudizi giuridicamente rilevanti, così come l'asserito deprezzamento di un immobile deve essere adeguatamente motivato e comprovato. La legittimazione e l'interesse a ricorrere sono, pertanto, subordinati alla dimostrazione di un danno patrimoniale specifico e concreto, ovvero di un deterioramento delle condizioni di vita che derivi direttamente dagli atti di pianificazione impugnati.