Il diritto alla restituzione nel termine per impugnare una sentenza penale contumaciale, ai sensi dell'art. 175 c.p.p., comma 2, è riconosciuto in presenza di due presupposti: 1) la dimostrazione, da parte dell'imputato, del momento in cui ha effettivamente acquisito conoscenza della sentenza, a partire dal quale decorre il termine di trenta giorni per proporre l'impugnazione; 2) l'assenza di prova contraria, a carico del giudice, circa la volontaria rinuncia dell'imputato a comparire nel processo. In caso di diversa allegazione da parte dell'imputato, grava sul giudice l'onere di accertare l'eventuale momento diverso da quello indicato, al fine di verificare la tempestività della richiesta di restituzione nel termine. Inoltre, opera una presunzione "iuris tantum" di non conoscenza del procedimento da parte dell'imputato contumace, che pone a carico del giudice l'onere di reperire in atti l'eventuale prova contraria. Il diritto alla restituzione nel termine rappresenta una garanzia fondamentale per l'effettività del diritto di difesa e del giusto processo, in linea con i principi affermati dalla Corte europea dei diritti dell'uomo.