Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4931 del 8 febbraio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:4931PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura a fronte di una serie di condotte, anche isolatamente non costituenti reato, che, nella loro reiterazione, ingenerano nella vittima uno stato di ansia e paura per la propria incolumità, tale da modificare le sue abitudini di vita. La fattispecie è integrata anche quando le condotte minacciose o moleste siano poste in essere nei confronti di soggetti diversi dalla vittima, ma con i quali questa abbia un rapporto qualificato, ove l'autore agisca consapevole che la sua attività intrusiva e persecutoria sarà comunque portata a conoscenza della vittima, condizionandone anche indirettamente le abitudini di vita. Ai fini della configurazione del reato, è sufficiente la realizzazione anche di uno solo degli eventi alternativamente contemplati dalla norma incriminatrice, essendo la ratio dell'antigiuridicità penale rinvenibile nella reiterazione delle condotte, a prescindere dal verificarsi di uno specifico evento lesivo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/05/2019 della Corte di appello di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere CALASELICE B.;
udita la requisitoria del Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, MIGNOLO O., che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, Avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'Avv. (OMISSIS), che ha conclus…

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