Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25094 del 22 giugno 2012

ECLI:IT:CASS:2012:25094PEN

Massima

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La scriminante della provocazione (art. 599 c.p.) richiede che il fatto ingiusto presupposto sia non solo illegittimo, ma anche contrario alle regole del vivere civile, e che la reazione sia caratterizzata dal requisito dell'immediatezza, non essendo sufficiente il mero decorso di un breve lasso di tempo tra il fatto provocante e la reazione offensiva. Il giudice di merito, nell'esercizio del suo potere discrezionale, può ritenere insussistente la scriminante quando la condotta offensiva si protragga per tutta la durata di un contenzioso civile in corso tra le parti, in assenza di un esito finale favorevole all'imputato, in quanto tale comportamento non può considerarsi giustificato dalle regole del vivere sociale. Inoltre, il notevole lasso di tempo intercorso tra il fatto provocante e la reazione offensiva esclude il requisito dell'immediatezza richiesto dalla norma, senza che ciò possa essere censurato in sede di legittimità, ove la motivazione del giudice di merito risulti adeguata e logica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Pao - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2/2008 TRIBUNALE di CIVITAVECCHIA, del 20/12/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/05/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;

Il Procuratore generale della Corte di cassazione, Dr. Scardaccione, ha concluso chiedendo il rigetto.

Per il ricorrente e' presen…

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