Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 16478 del 28 aprile 2022

ECLI:IT:CASS:2022:16478PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, si configura quando vi sia un accordo criminoso tra più soggetti, caratterizzato da una struttura organizzativa stabile e duratura, finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti di produzione, traffico e detenzione di stupefacenti, con la predisposizione di mezzi e risorse umane concretamente destinati alla realizzazione del programma criminoso. L'elemento distintivo rispetto al mero concorso di persone nei singoli reati di cui all'art. 73 del medesimo decreto risiede nell'esistenza di una organizzazione che, attraverso la predisposizione di mezzi e il contributo effettivo dei singoli, consenta la realizzazione concreta del programma criminoso. Non è necessaria una complessa e articolata organizzazione, essendo sufficiente l'esistenza di strutture, anche rudimentali, deducibili dalla predisposizione di mezzi per il perseguimento del fine comune, creati in modo da concretare un supporto stabile e duraturo alle singole deliberazioni criminose, con il contributo dei singoli associati. La partecipazione all'associazione può essere desunta anche dal coinvolgimento dell'imputato in singoli reati fine, purché questi siano espressione di un'attività illecita complessa e variamente strutturata, tale da coinvolgere uomini e mezzi diversi, secondo modalità organizzative che si pongano in termini di immediata e ontologica incompatibilità con l'ipotesi del mero concorso di persone. Ai fini del riconoscimento dell'aggravante di cui all'art. 74, comma 4, del D.P.R. n. 309/1990, è sufficiente la disponibilità di armi da parte del gruppo, desumibile anche in via indiziaria dalla presenza di munizioni e di un giubbotto antiproiettile, purché tale disponibilità risulti riferibile alla consapevolezza dei singoli associati in ragione della loro contiguità ai luoghi di custodia delle armi. Infine, la determinazione della pena complessiva nel reato continuato deve essere adeguatamente motivata, con l'indicazione distinta dell'aumento apportato per ciascuno dei reati satellite, al fine di garantire la proporzionalità del trattamento sanzionatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CRISCUOLO Anna - Presidente

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. ROSATI MARTINO - Consigliere

Dott. PATERNO� R. Benedett - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/10/2020 della CORTE APPELLO di CATANZARO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il r…

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