Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29265 del 21 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:29265PEN

Massima

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Il controllo di legittimità della Corte di Cassazione sulle misure di prevenzione si limita alla verifica della sussistenza dei presupposti di legge per la loro applicazione, senza estendersi ai vizi motivazionali del provvedimento impugnato. Pertanto, il ricorso per cassazione è inammissibile quando si basa esclusivamente sulla deduzione di carenze motivazionali, senza denunciare la violazione di specifiche norme di legge. In tali casi, la Corte di Cassazione si deve limitare a verificare la coerenza tra gli elementi di fatto accertati dal giudice di merito e i presupposti legali per l'applicazione della misura di prevenzione, senza poter sindacare la valutazione discrezionale compiuta dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. ZAZA Car - rel. Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Agenzia del Demanio e dall'Agenzia per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalita' organizzata avverso il decreto della Corte d'Appello di Roma in data 18.11.2010 nel procedimento penale a carico di Ba. An. , nato a (OMESSO);

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere dott. Carlo Zaza;

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