Cassazione penale Sez. II sentenza n. 30955 del 9 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:30955PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La condotta minacciosa che si estrinseca in forme di tale forza intimidatoria da andare al di là di ogni ragionevole intento di far valere un preteso diritto, con la conseguenza che la coartazione dell'altrui volontà assume di per sé i caratteri dell'ingiustizia, integra il delitto di estorsione e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Ciò in quanto la mancanza di un valido titolo giuridico a sostegno della pretesa avanzata trasforma la condotta in un'indebita costrizione della vittima, configurando così gli estremi del reato di estorsione, anche qualora tra le parti esistesse un pregresso rapporto di debito-credito non documentato per iscritto. I giudici di merito, attraverso una puntuale valutazione delle prove, possono ritenere credibile e coerente la versione fornita dalla persona offesa, senza incorrere in vizi di travisamento della prova, laddove tale ricostruzione risulti sorretta da validi elementi dimostrativi e sia nel complesso esauriente e plausibile. Inoltre, la concessione delle circostanze attenuanti generiche, ritenute prevalenti rispetto alle aggravanti, e la determinazione della pena nel minimo edittale diminuito di un terzo, possono ritenersi adeguate anche in presenza di un danno economico non esiguo per la persona offesa, in ragione del suo scarso livello di reddito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Anton - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. BORSELLINO - rel. Consigliere

Dott. PARDO Ignaz - Consigliere

Dott. MONACO Marco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26 gennaio 2016 della CORTE APPELLO di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MARIA DANIELA BORSELLINO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. PRATOLA GIANLUIGI che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
La CORTE APPELLO di Milano, con sentenza in data 30 novembre 2016 confermava la sentenza emes…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.