Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 42997 del 26 ottobre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:42997PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 si configura quando sussiste un vincolo permanente tra almeno tre persone, caratterizzato da un minimo di organizzazione, stabilità e non riferibilità esclusivamente alla commissione di singoli reati, con la consapevolezza di ciascun associato di far parte del sodalizio e di parteciparvi con contributo causale alla realizzazione di un duraturo programma criminoso. Tale vincolo associativo può essere provato anche attraverso "facta concludentia", quali i contatti continui tra gli spacciatori, i frequenti viaggi per il rifornimento della droga, le basi logistiche, le forme di copertura e i beni necessari per le operazioni delittuose, le forme organizzative, sia di tipo gerarchico che mediante divisione dei compiti tra gli associati, la commissione di reati rientranti nel programma criminoso e le loro specifiche modalità esecutive. Tuttavia, l'assoluta mancanza di un supporto strumentale minimo priva il delitto del requisito dell'offensività, non essendo necessaria una complessa e articolata organizzazione dotata di notevoli disponibilità economiche. Inoltre, la prova della consapevolezza del singolo di aderire all'associazione non può che essere data attraverso comportamenti significativi che si concretino in una attiva e stabile partecipazione, non essendo necessaria l'esplicita manifestazione di una volontà associativa. Infine, per i delitti previsti dall'art. 73 del D.P.R. n. 309/1990, l'aumento di pena calcolato a titolo di continuazione per i reati-satellite in relazione alle cosiddette "droghe leggere" deve essere oggetto di specifica rivalutazione da parte dei giudici del merito, alla luce della più favorevole cornice edittale applicabile per tali violazioni, a seguito della sentenza n. 32 del 2014 della Corte costituzionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROMIS Vincenzo - Presidente

Dott. BIANCHI Luisa - rel. Consigliere

Dott. BLAIOTTA Rocco M. - Consigliere

Dott. CIAMPI Francesco M. - Consigliere

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1673/2012 CORTE APPELLO di CATANIA, del 28/01/2013;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/09/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUISA BIANCHI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GALLI Massimo che ha concluso per (OMISSIS), (OMISSIS), (OMISSIS) e (OMISSIS) annulla…

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