Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 44385 del 30 ottobre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:44385PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso si configura quando l'indagato, pur senza ricoprire una posizione apicale, svolge un ruolo dinamico e funzionale all'interno del sodalizio, consapevole della struttura e delle finalità criminose dell'organizzazione, concorrendo attivamente alla realizzazione dei suoi obiettivi, anche attraverso condotte estorsive e di mediazione finalizzate all'imposizione del "pizzo" a esercenti commerciali, in esecuzione di direttive impartite dai vertici dell'associazione. La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza per il reato associativo può essere desunta anche dalla prova di rapporti e contatti con esponenti di spicco della consorteria mafiosa, nonché dalla continuità d'azione e dalla pervicacia criminale dimostrate dall'indagato, che abbia commesso i reati contestati trovandosi già sottoposto a misure cautelari personali per altra vicenda. Inoltre, la detenzione e il traffico di sostanze stupefacenti, anche di modica quantità, possono integrare gravi indizi di colpevolezza quando emergano, dalle conversazioni intercettate, riferimenti inequivoci alla natura e ai quantitativi della droga oggetto di transazioni, corroborati da riscontri probatori come sequestri effettuati dalla polizia giudiziaria. Infine, la detenzione illegale di un'arma comune da fuoco può essere desunta da conversazioni in cui gli interlocutori ne facciano esplicito riferimento, anche attraverso espressioni che ne rivelino la natura e le caratteristiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. CRISCUOLO Mauro - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massim - rel. Consigliere

Dott. GIORGI Maria Silvi - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa in data 01/04/2019 dal Tribunale di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere RICCIARELLI Massimo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Cardia Delia, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, Avv. (OMISSIS), che ha insistito …

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