Cassazione penale Sez. III sentenza n. 24299 del 25 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:24299PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione della prova testimoniale e delle dichiarazioni della persona offesa in un procedimento penale deve essere effettuata dal giudice in modo complessivo e unitario, tenendo conto di tutti gli elementi di fatto e di diritto acquisiti agli atti, senza limitarsi ad un'analisi parcellizzata e acritica delle singole risultanze. Anche in assenza di una formale ricognizione di riconoscimento, l'individuazione della persona imputata da parte della vittima può essere validamente utilizzata come elemento di prova, purché valutata unitamente ad altri riscontri probatori. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle prove, che non può essere sindacata in sede di legittimità se la motivazione risulta logica e coerente, senza che sia necessario un esame analitico di tutte le deduzioni difensive, essendo sufficiente che siano implicitamente disattese quelle incompatibili con la decisione adottata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Bo. An. , nato a (OMESSO);

Bo. Lu. Er. , nato a (OMESSO);

Le. Fr. Pa. , nato a (OMESSO);

imputati:

a) articoli 110, 605, 697 e 699 c.p., articolo 609 octies c.p., commi 1 e 3, in rel. articolo 609 ter c.p., n. 2, commi 1 e 2, ip.;

b) articoli 110 e 56 c.p., articolo 610 c.p., comma 2, in rel. all'articolo 339 c.p., comma 1 e 3;

avverso la sentenza della Corte d'Appello per Minorenni di Ba…

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