Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 13558 del 4 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:13558PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di estorsione si configura quando l'agente, mediante violenza o minaccia, coarta la volontà della vittima a compiere un atto di disposizione patrimoniale lesivo dei suoi interessi, procurandosi così un ingiusto profitto. La sussistenza del reato non richiede la prova che l'agente abbia effettivamente beneficiato del profitto ottenuto, essendo sufficiente l'accertamento dell'evento finale costituito dall'atto di disposizione patrimoniale della vittima. Le violenze e minacce poste in essere dall'agente, anche se precedenti all'atto estorsivo, purché funzionalmente connesse ad esso, sono rilevanti ai fini della configurazione del reato. L'accertamento della responsabilità dell'imputato può fondarsi su una valutazione complessiva degli elementi di prova, senza che sia necessario un riscontro diretto del possesso del denaro estorto, essendo sufficiente la dimostrazione del nesso causale tra la condotta coercitiva e l'atto di disposizione patrimoniale della vittima. La motivazione del giudice di merito, che abbia adeguatamente ricostruito il quadro probatorio e fornito una spiegazione logica e coerente degli elementi costitutivi del reato, non può essere sindacata in sede di legittimità se non per vizi logici o carenze motivazionali macroscopiche, non essendo consentito alla Corte di Cassazione di sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RICCIARELLI Massimo - Presidente

Dott. AGLIASTRO Mirella - rel. Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabina - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/12/2018 della Corte di appello di Messina;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Agliastro Mirella;
udite le richieste del Procuratore Generale presso questa Corte Barberini Roberta Maria, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito l'avv. (OMISSIS), quale sostituto processuale dell'avv. (OMISSIS), che si e' ripotato ai motivi…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.