Cassazione penale Sez. III sentenza n. 19497 del 7 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:19497PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la motivazione della sentenza impugnata, deve limitarsi a verificare la coerenza logica e la congruità argomentativa della decisione, senza poter riesaminare autonomamente gli elementi di fatto posti a suo fondamento. L'illogicità della motivazione, per essere apprezzabile come vizio denunciabile, deve essere di macroscopica evidenza, essendo irrilevanti le minime incongruenze, purché le ragioni del convincimento siano spiegate in modo logico e adeguato. Pertanto, il rigetto della richiesta di esclusione della recidiva, se sorretto da una motivazione congrua e priva di salti logici, non può essere censurato in sede di legittimità, anche qualora non siano state espressamente confutate tutte le deduzioni difensive, purché queste siano logicamente incompatibili con la decisione adottata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - rel. Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3637/2011 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 12/10/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/03/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LORENZO ORILIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita'.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza 12.10.2011, la Corte d'Appello di Napoli ha confermato la condanna di (O…

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