Cassazione penale Sez. I sentenza n. 32813 del 21 agosto 2012

ECLI:IT:CASS:2012:32813PEN

Massima

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La misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno può essere applicata, ai sensi della Legge n. 1423 del 1956, nei confronti di soggetti ritenuti socialmente pericolosi in quanto abitualmente dediti a traffici delittuosi, a prescindere dalla loro appartenenza ad associazioni di tipo mafioso. Il giudizio di pericolosità sociale deve essere fondato su elementi concreti e attuali, desunti dal comportamento tenuto dal soggetto anche successivamente all'ultima condanna definitiva, senza che sia necessaria la prova della commissione di specifici reati. La disposta applicazione dell'obbligo di soggiorno nel comune di abituale dimora, congiuntamente alla misura della sorveglianza speciale, è legittima quando risulti l'idoneità di tale prescrizione a consentire un'effettiva ed efficace tutela della sicurezza pubblica, in relazione alla pericolosità sociale manifestata dal soggetto in diversi luoghi del territorio nazionale. Il provvedimento di confisca dei beni sequestrati, pur essendo strettamente connesso al precedente sequestro, non può essere disposto d'ufficio dalla Corte d'appello in sede di gravame, in assenza di impugnazione della parte pubblica avverso il decreto di primo grado che non aveva disposto la confisca, in quanto ciò integrerebbe una inammissibile reformatio in peius.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO ((omissis)) S - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 13/2010 della CORTE APPELLO di BRESCIA, del 30/03/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELA TARDIO;

lette le conclusioni del Procuratore Generale Dott. GIOACCHINO IZZO, che ha chiesto rigettarsi il ricorso con le ulteriori statuizioni di legge.

RITENUTO IN FATTO

1. Con decreto dell'8 novembre 2010 il Tribunale di Bergamo ha applicato la mis…

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