Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40171 del 11 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:40171PEN

Massima

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Il diritto di critica non può essere esercitato in modo pretestuoso e denigratorio, senza alcun interesse pubblico alla notizia e senza rispettare la verità dei fatti e la continenza delle espressioni utilizzate. Tuttavia, qualora la condotta diffamatoria costituisca una reazione immediata a un fatto ingiusto posto in essere dalla persona offesa, come l'attribuzione di comportamenti inappropriati e preferenziali, può configurarsi l'esimente della provocazione, che il giudice è tenuto a valutare attentamente, anche quando non correttamente prospettata dalle parti. In tali casi, la valutazione della sussistenza della provocazione deve essere condotta alla luce del principio secondo cui la reazione deve essere proporzionata e immediata rispetto al fatto ingiusto che l'ha provocata, senza eccedere nell'offesa alla reputazione altrui.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 44/2011 CORTE APPELLO di POTENZA, del 14/10/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/06/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA LAPALORCIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. G. D'Angelo che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza in data…

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