Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26618 del 17 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:26618PEN

Massima

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La legittima difesa non può essere invocata da chi ha volontariamente accettato una sfida o contribuito a determinare una situazione di pericolo, in quanto manca il requisito essenziale della necessità di difesa. Ciò vale anche quando l'aggressione subita risulti imprevedibile e sproporzionata rispetto alla prima fase del confronto, poiché chi ha accettato la sfida non può invocare la scriminante per fronteggiare un pericolo che ha contribuito a creare. L'uso della parola "necessità" nella formulazione legislativa dei requisiti della legittima difesa esclude dal suo ambito applicativo qualsiasi caso di volontaria determinazione di una situazione di pericolo, ivi compreso quello in cui l'agente abbia innescato una sorta di duello o sfida contro il suo avversario. Pertanto, la legittima difesa non è configurabile quando l'agente, pur avendo la possibilità di allontanarsi senza pregiudizio e senza disonore, abbia deciso di rimanere sul luogo dello scontro, prospettandosi la prosecuzione della lite. In tali ipotesi, viene meno la stessa ratio della causa di giustificazione, in quanto i contendenti concorrono a creare un pericolo che sarebbe stato in loro potere non far sorgere, non accettando la situazione di sfida e/o allontanandosi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. SESSA Roberta - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/03/2018 della Corte di Cassazione;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE RICCARDI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.…

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