Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19273 del 21 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:19273PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la responsabilità civile dell'imputato per il reato di lesioni personali volontarie, deve attentamente esaminare tutti gli elementi di prova, anche quelli apparentemente contraddittori, senza trascurare alcuna circostanza rilevante, al fine di ricostruire in modo completo e logico l'accaduto. Pur dovendosi tenere conto della personalità e del comportamento pregresso della persona offesa, ciò non può di per sé inficiare la credibilità delle sue dichiarazioni, specie se corroborate da quelle di altri testimoni oculari. Inoltre, l'assenza di evidenti segni di lesioni riscontrati immediatamente dopo il fatto non esclude necessariamente la sussistenza delle stesse, potendo esse essere di non immediata percezione. Infine, nel liquidare il danno risarcibile, il giudice deve determinare l'importo dovuto alla parte civile originaria e disporne la ripartizione tra i suoi eredi, senza procedere direttamente alla liquidazione in favore di questi ultimi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA ((omissis)) del 03/04/2 -

Dott. DUBOLINO Pietro rel. Consigliere SENTE -

Dott. DE BERARDINIS ((omissis)) N. -

Dott. PALLA ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. DEMARCHI ALBENGO ((omissis)) N. 12605/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 917/2009 CORTE APPELLO di LECCE, del 15/10/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/04/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIETRO DUBOLINO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RILEVATO IN FATTO

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