Il permesso di costruire decade con l'entrata in vigore di contrastanti previsioni urbanistiche, salvo che i lavori siano già iniziati e vengano completati entro il termine di tre anni dalla data di inizio. La decadenza del permesso di costruire per sopravvenienza di nuova disciplina del territorio è un effetto automatico che consegue dalla circostanza obiettiva del mancato inizio dei lavori alla data di entrata in vigore del nuovo piano, espressione di un potere vincolato dell'amministrazione avente natura ricognitiva con effetti ex tunc, diretto ad accertare il venir meno degli effetti del titolo edilizio difforme dal piano urbanistico sopravvenuto. L'amministrazione non è tenuta a fornire specifiche motivazioni sulla adozione dell'atto di decadenza, in quanto la pronuncia è sufficientemente motivata con la sola evidenziazione dell'effettiva sussistenza dei presupposti di fatto, stante la immediata e diretta prevalenza dell'interesse pubblico all'attuazione della regolamentazione sopravvenuta che è imposta dalla norma. L'avviso di avvio del procedimento ex art. 7 l. 241/1990 non è necessario per l'adozione del provvedimento di decadenza del permesso di costruire, in quanto tale atto ha natura dichiarativa e presuppone un effetto che consegue ex lege, essendo espressione di un potere vincolato, per cui la partecipazione del privato risulterebbe inutile e defatigante. Infine, l'omissione del parere delle Commissioni consiliari regionali previsto dalla legge regionale per l'istituzione di nuove riserve naturali, non incide sulla legittimità del provvedimento di ampliamento di una riserva già istituita, in quanto tale previsione non prevede alcuna sanzione per la sua mancata osservanza.