La comunicazione di avvio di attività di somministrazione di alimenti e bevande ai sensi dell'art. 3, comma 6, lett. d) della legge n. 287 del 1991 è riferita ad un'attività sottoposta ad autorizzazione da parte degli uffici competenti, in quanto l'attività oggetto della comunicazione, ove la superficie destinata alla somministrazione superi il 20% della superficie totale del locale, deve considerarsi "nuova apertura" e ricade nel divieto di cui all'art. 14 della Deliberazione del Consiglio Comunale n. 108 del 2003 e all'art. 20 della Deliberazione del Consiglio Comunale n. 187 del 2003, che inibiscono il trasferimento e l'apertura di nuovi esercizi pubblici in determinate zone del centro storico di Roma, come il rione Trastevere. L'Amministrazione, nel valutare la comunicazione di avvio di attività, deve verificare la sussistenza dei requisiti previsti dalla normativa, tra cui il rispetto del limite del 20% della superficie totale del locale destinata alla somministrazione, senza poter prescindere dall'applicazione delle predette deliberazioni comunali, che costituiscono la disciplina regolamentare vigente in materia, in assenza di un'espressa abrogazione o modifica da parte dell'ente locale competente. La motivazione del provvedimento di diniego, che richiama puntualmente le disposizioni normative e regolamentari applicabili, è pertanto adeguata e congrua.