Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22494 del 27 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:22494PEN

Massima

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Il falso materiale commesso dal privato in atto pubblico, mediante la presentazione di una fotocopia di carta di identità recante false generalità ma la reale effige dell'imputato, integra il reato di cui agli artt. 476 e 482 c.p. Ciò in quanto tale condotta, finalizzata all'ottenimento di un'apertura di credito bancaria nonostante l'imputato fosse protestato e dichiarato fallito, denota la consapevolezza degli imputati di dover alterare i dati anagrafici per evitare che emergesse la loro precaria situazione economica e finanziaria, così procurandosi indebitamente l'ingiusto profitto del credito concesso. La responsabilità degli imputati è comprovata da una serie di elementi probatori, quali il possesso di più carte di identità, il sequestro di numerose fotocopie di documenti con dati difformi, l'effettivo ottenimento dell'apertura di credito e l'utilizzo del conto corrente con conseguente scoperto, nonché la consapevolezza della necessità di alterare i dati per evitare il rifiuto della banca. Tali circostanze, adeguatamente valutate dalla Corte di merito, integrano la fattispecie delittuosa contestata, senza che possano assumere rilievo le generiche doglianze dei ricorrenti, prive di specifica confutazione delle argomentazioni poste a fondamento della decisione impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2487/2014 CORTE APPELLO di MILANO, del 29/10/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/11/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROSA PEZZULLO;
udito il Procuratore Generale in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Giovanni Di Leo, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1.Con sentenza emessa in data 29.10.2014 la Cort…

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