Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21155 del 11 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:21155PEN

Massima

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Il pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale ai sensi dell'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p., deve essere valutato dal giudice tenendo conto non solo della capacità a delinquere del soggetto, desumibile anche dalle modalità della condotta criminosa, ma anche della concreta probabilità che si verifichino nuove occasioni di reato, senza che sia necessaria la previsione di una "specifica occasione" per delinquere. Pur essendo il decorso del tempo un fattore che può determinare un affievolimento delle esigenze cautelari, tale elemento non è di per sé sufficiente a escludere la sussistenza del periculum libertatis, dovendosi valutare complessivamente la personalità dell'indagato, la sua pregressa attività criminosa e la concreta possibilità di una recidiva specifica, anche in relazione a condotte delittuose analoghe a quelle già commesse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICHELI Pao - Rel. Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa il 05/10/2017 dal Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito per il ricorrente l'Avv. (OMISSIS), il quale ha concluso chiedendo l&…

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