La sospensione dei termini processuali prevista dall'art. 83, commi 2 e 4, del d.l. n. 18 del 2020, convertito in l. n. 27 del 2020, per il contenimento dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, opera in modo generalizzato e automatico, senza necessità di un previo provvedimento del giudice, determinando la sospensione del decorso dei termini di durata massima della custodia cautelare nella fase delle indagini preliminari di cui all'art. 303, comma 1, lett. a), c.p.p. Tale sospensione è evitabile solo su espressa richiesta della persona sottoposta a misura cautelare o del suo difensore, ai sensi dell'art. 83, comma 3, lett. b), nn. 1), 2) e 3), del citato decreto legge, che prevede una deroga al meccanismo sospensivo generale. La sospensione dei termini di custodia cautelare non è, pertanto, subordinata alla verifica della contestuale sospensione di altri termini procedurali, essendo imposta dalla legge in via generalizzata per l'intero periodo emergenziale, salvo l'ipotesi di espressa richiesta di prosecuzione da parte dell'interessato.