Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la legittimità di un Piano Urbanistico Attuativo (PUA) approvato dal Comune in applicazione dell'art. 7 della Legge Regionale n. 19/2009, ha affermato il seguente principio di diritto: L'art. 7 della L.R. n. 19/2009 ha una portata applicativa limitata alle sole "aree urbane degradate", intese come quelle compromesse, abbandonate, a basso livello di naturalità, dismesse o improduttive in ambiti urbani ed in territori marginali e periferici, per le quali è prevista la possibilità di interventi di recupero e riqualificazione, anche in deroga agli strumenti urbanistici vigenti. Pertanto, l'approvazione di un PUA in applicazione dell'art. 7 della L.R. n. 19/2009 è legittima solo ove l'area interessata presenti effettivamente le caratteristiche di "area urbana degradata", circostanza che deve essere adeguatamente motivata e comprovata dall'amministrazione comunale, non potendosi ritenere sufficiente la mera destinazione dell'area a "edilizia sociale residenziale". In assenza di tali presupposti, l'approvazione del PUA in deroga al Piano Urbanistico Comunale (PUC) vigente si pone in violazione delle relative previsioni, non potendosi applicare l'art. 7 della L.R. n. 19/2009, norma di carattere eccezionale e, come tale, soggetta a interpretazione restrittiva. Inoltre, il PUA deve comunque rispettare le prescrizioni del Piano Urbanistico Territoriale (PUT) dell'Area Sorrentino-Amalfitana, il quale costituisce strumento sovraordinato e non derogabile neppure attraverso l'applicazione della L.R. n. 19/2009.