Tribunale Amministrativo Regionale Abruzzo - L'Aquila sentenza n. 618 del 2013

ECLI:IT:TARAQ:2013:618SENT

Massima

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Il difetto di interesse sopravvenuto, manifestato dalla parte ricorrente, determina l'improcedibilità del ricorso amministrativo, anche in assenza di una espressa prospettazione di un interesse diverso dall'annullamento dell'atto impugnato, come previsto dall'art. 34, comma 3, del Codice del processo amministrativo. In tali casi, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, compensando le spese di giudizio e dichiarando l'irripetibilità del contributo unificato versato, in considerazione della definizione in rito della controversia. Tale principio si fonda sulla natura strumentale dell'azione amministrativa rispetto alla tutela di un interesse sostanziale del ricorrente, il quale, una volta venuto meno, determina il venir meno della stessa legittimazione ad agire. Il giudice, pertanto, non può pronunciarsi nel merito della controversia, essendo precluso l'esame della legittimità dell'atto impugnato, in assenza di un interesse concreto ed attuale del ricorrente alla sua declaratoria di illegittimità.

Sentenza completa

N. 00633/2008
REG.RIC.

N. 00618/2013 REG.PROV.COLL.

N. 00633/2008 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l' Abruzzo

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 633 del 2008, proposto da:
((omissis)), rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso avv. ((omissis)) in L'Aquila, via Sassa, 56;

contro

Comune di Teramo in persona del Sindaco, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso avv. ((omissis)) in L'Aquila, via Salaria Antica Ovest, 8;

nei confronti di

((omissis));

per l'annullamento

del provvedimento di rigetto della richiesta di accertamento di conformità opere di recupero abitativo sottotetto del 30/07/2008.

Visti il ricorso e i rel…

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