Cassazione penale Sez. III sentenza n. 47286 del 21 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:47286PEN

Massima

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Il consenso della persona offesa costituisce elemento essenziale del reato di violenza sessuale, la cui mancanza deve essere accertata dal giudice sulla base di un complessivo quadro probatorio, che può comprendere le dichiarazioni della vittima, le testimonianze di terzi, la documentazione medica e gli elementi di prova di natura documentale, come i messaggi telefonici, purché valutati in modo logico e coerente. Il contesto in cui si sono svolti i fatti, come il luogo di lavoro della persona offesa, non è di per sé rilevante ai fini della configurabilità del reato, essendo necessario verificare in concreto l'assenza di consenso. La richiesta di acquisizione di ulteriori prove testimoniali, finalizzata a mettere in discussione l'attendibilità della persona offesa, non può essere considerata decisiva ai sensi dell'art. 606, comma 1, lett. d) c.p.p., in quanto volta a ottenere una diversa valutazione degli elementi probatori già acquisiti, senza incidere sulla struttura portante della decisione. Inoltre, il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle prove, purché la motivazione sia logica e coerente, senza che il giudice di legittimità possa sindacare tale apprezzamento, salvo manifesta illogicità o contraddittorietà. Infine, il giudice di appello può confermare la liquidazione del danno risarcitorio disposta dal giudice di primo grado, senza essere tenuto a scomputare eventuali somme di denaro precedentemente consegnate dalla parte offesa all'imputato, qualora ritenga, sulla base degli elementi istruttori, che tali somme non costituissero un prestito, ma fossero dovute a titolo di rimborso di spese sostenute dalla parte offesa per conto dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LIBERATI Giovanni - Presidente

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - rel. Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 08/02/2018 della CORTE APPELLO di ANCONA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MENGONI ENRICO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore CORASANITI GIUSEPPE che ha concluso chiedendo dichiarare inammissibile il ricorso;
udito il difensore del ricorrente, avv. (OMISSIS) in sostituzione dell'Avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso

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