Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25770 del 14 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:25770PEN

Massima

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Il delitto di strage di cui all'art. 422 c.p. richiede, oltre all'intenzione di uccidere e alla causazione della morte di almeno una persona, il compimento di atti idonei a porre concretamente in pericolo l'incolumità pubblica, intesa come pericolo per un numero indeterminato di persone. Tale requisito del pericolo per l'incolumità pubblica, che distingue la strage dagli altri delitti contro la vita e l'incolumità individuale, implica necessariamente la casualità delle vittime e l'impossibilità di contenere e prevedere anticipatamente gli effetti dannosi dell'azione per la collettività. Pertanto, il delitto di strage non sussiste quando l'azione dell'agente, pur cagionando la morte di una persona e il ferimento di altre, sia stata diretta specificamente contro un gruppo determinato di individui, senza mettere concretamente in pericolo l'incolumità di estranei. In tal caso, il fatto può integrare altri reati contro la vita e l'incolumità individuale, ma non il delitto di strage, la cui configurabilità richiede l'indeterminatezza e la casualità delle vittime. La verifica della potenzialità offensiva dell'azione nei confronti della incolumità pubblica deve essere condotta avendo riguardo alle circostanze di contesto (modale, spaziale, temporale, ecc.) in cui l'azione è stata realizzata, attribuendo un significato particolare, seppur non necessariamente assorbente, allo strumento utilizzato dall'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

Dott. DI GIOVINE Ombretta - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/09/2022 della Corte di assise di appello di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Ombretta Di Giovine;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Lori Perla, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza sopra indicata, la Corte di assise appello di C…

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