Cassazione penale Sez. I sentenza n. 33078 del 5 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:33078PEN

Massima

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Il delitto di partecipazione ad associazione di tipo mafioso non si risolve in un mero status di appartenenza, ma postula un ruolo dinamico e funzionale dell'indagato, il quale deve risultare stabilmente inserito nel sodalizio e concretamente partecipe delle attività finalizzate al perseguimento degli scopi criminosi comuni. Pertanto, la gravità indiziaria di tale condotta può essere desunta da dichiarazioni di collaboratori di giustizia che attribuiscano all'indagato compiti specifici di collegamento, informazione e messa a disposizione della propria persona per il conseguimento dei fini dell'associazione, purché tali dichiarazioni risultino convergenti e sorrette da riscontri oggettivi e soggettivi, anche derivanti dal ruolo rivestito dai dichiaranti all'interno dell'organizzazione criminale. L'assenza di reati-fine specificamente attribuiti all'indagato non esclude la configurabilità del delitto associativo, ove risulti provata la sua partecipazione dinamica e funzionale al sodalizio. Le valutazioni circa l'attendibilità e la precisione delle dichiarazioni dei collaboratori rientrano nella discrezionalità del giudice di merito, il cui apprezzamento non è sindacabile in sede di legittimità se sorretto da motivazione immune da vizi logici e giuridici evidenti. Analogamente, la mancata realizzazione di benefici economici per l'indagato, che egli avrebbe dovuto ottenere in ragione della sua supposta adesione all'associazione, non inficia gli elementi puntualmente indicati a sostegno del quadro indiziario, trattandosi di una mera considerazione in fatto. Infine, la dedotta mancanza di esigenze cautelari, in particolare del pericolo di fuga, non può essere valutata in sede di legittimità se non attraverso il richiamo a risultanze investigative specificamente indicate dal ricorrente, le quali non possono essere oggetto di una nuova valutazione da parte del giudice di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella - rel. Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

AR. Gi. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza in data 11 ottobre 2010 del Tribunale del riesame di Palermo;

visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. VOLPE Giuseppe, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

udito il difensore, avvocato GAZIANO ANTONINO del f…

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