Cassazione penale Sez. II sentenza n. 34838 del 12 agosto 2015

ECLI:IT:CASS:2015:34838PEN

Massima

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Il danneggiamento di un bene, anche se di lieve entità e suscettibile di immediato ripristino, integra il reato di cui all'art. 635 c.p., non potendosi desumere il consenso della persona offesa dalla mancata opposizione all'azione dell'agente. L'elemento oggettivo del reato sussiste ogni qualvolta si verifichi una modificazione funzionale o strutturale della cosa, a prescindere dall'entità del danno cagionato, purché non sia talmente esiguo da risultare giuridicamente irrilevante. L'aggravante di cui all'art. 625, comma 7, c.p. è esclusa quando il danneggiamento riguardi beni non esposti alla pubblica fede, come nel caso di beni privati, pur essendo tale circostanza priva di rilievo ai fini della configurabilità del reato base.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 426/2011 CORTE APPELLO di TRIESTE, del 16/01/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 01/07/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FABRIZIO DI MARZIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con la sentenza impugnata la corte di …

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