Il provvedimento di revoca del nulla osta paesaggistico rilasciato ai sensi dell'art. 1, commi 37 e ss., della L. 308/2004 è legittimo, in quanto l'Amministrazione ha accertato l'assenza agli atti di una valida e tempestiva istanza di compatibilità paesaggistica riferita all'immobile oggetto di abuso, nonostante la pendenza di un parallelo procedimento di condono edilizio. La diversità degli istituti e dei relativi procedimenti ed effetti (sanatoria penale ex L. 308/2004 vs. sanatoria amministrativa ex L. 326/2003) impedisce di ritenere l'omessa definizione dell'uno causa di illegittimità dell'altro. Inoltre, l'interesse pubblico al ripristino della legalità violata prevale su quello privato al mantenimento del titolo, attesa l'incontestatezza delle circostanze di fatto che hanno dato luogo al ritiro in autotutela. L'Amministrazione non è tenuta a una confutazione analitica delle osservazioni presentate, essendo sufficiente una motivazione che renda percepibili le ragioni del mancato adeguamento alle stesse.