Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26298 del 24 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:26298PEN

Massima

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Il reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale di cui all'art. 336 c.p. richiede che la condotta aggressiva sia finalizzata a costringere il pubblico ufficiale a compiere un atto contrario ai propri doveri o ad omettere un atto del suo ufficio. Quando le espressioni minacciose, pur essendo ingiuriose e genericamente aggressive, non siano dirette a incidere sull'attività dell'ufficio o del servizio, ma rappresentino una mera reazione a fatti già compiuti dal pubblico ufficiale, la condotta non integra il delitto di cui all'art. 336 c.p., ma al più i più generali reati di ingiuria e minaccia, aggravati dalla qualità della persona offesa, per la cui procedibilità è necessaria la querela. Inoltre, ai fini della configurabilità del reato di favoreggiamento personale di cui all'art. 378 c.p., non è sufficiente il mero mancato adempimento dell'obbligo di collaborare con l'autorità, ma è necessario che la condotta dell'agente sia finalizzata a consentire la fuga del soggetto ricercato, non potendosi presumere tale finalità sulla base della sola mancata apertura della porta ai Carabinieri, in assenza di elementi che dimostrino la consapevolezza degli imputati circa l'identità dei soggetti che stavano bussando e la loro intenzione di agevolare la fuga del congiunto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CO. PA. N. IL (OMESSO);

2) CO. CA. N. IL (OMESSO);

3) CO. MI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 06/11/2006 della CORTE APPELLO di LECCE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. MATERA Lina;

sentito il P.G. Dott. SELVAGGI Eugenio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO

Con la sentenza…

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