Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 17929 del 18 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:17929PEN

Massima

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Il mero utilizzo di un veicolo sottoposto a sequestro amministrativo, in assenza di condotte dolose di danneggiamento o di ulteriori circostanze aggravanti, non integra il reato di cui all'art. 334 c.p., comma 2, essendo tale fattispecie disciplinata in via speciale dall'art. 213 del Codice della Strada, che prevede una sanzione amministrativa. Il principio di specialità impone di applicare la norma più specifica, escludendo la configurabilità del reato di appropriazione indebita di cose sottoposte a sequestro, il quale richiede la sussistenza di un elemento soggettivo di dolo. Pertanto, la mera circolazione del veicolo sottoposto a sequestro amministrativo, senza ulteriori condotte dolose di danneggiamento o di abuso, non può essere sanzionata penalmente ai sensi dell'art. 334 c.p., ma unicamente con la sanzione amministrativa prevista dall'art. 213 del Codice della Strada. Tale principio si fonda sulla necessità di garantire la coerenza e la razionalità del sistema normativo, evitando sovrapposizioni e contrasti tra fattispecie penali e amministrative, nel rispetto del principio di legalità e di tassatività della norma penale. La giurisprudenza di legittimità, con pronunce delle Sezioni Unite, ha chiarito che, in presenza di una norma speciale che disciplina una determinata condotta, questa debba essere applicata in via esclusiva, escludendo l'applicazione di norme penali più generali, al fine di assicurare certezza e prevedibilità dell'ordinamento giuridico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 4345/2009 CORTE APPELLO di PALERMO, del 08/07/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/04/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Scardaccione Vittorio Eduardo, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio perche' il fatto non e' previsto dalla legge come reato.

CONSIDERATO IN FATT…

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