Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La realizzazione di opere edilizie prive di titolo abilitativo, in particolare di un capannone di notevoli dimensioni e di un muro di contenimento, in area sottoposta a vincolo paesaggistico, integra un abuso edilizio che legittima l'amministrazione comunale a emettere un ordine di demolizione, in applicazione degli artt. 3, 10 e 31 del d.p.r. 380/2001 e dell'art. 146 del d.lgs. 42/2004, senza che sia necessaria una specifica motivazione in ordine all'interesse pubblico alla repressione dell'illecito, essendo tale interesse in re ipsa. L'ordine di demolizione costituisce un atto dovuto e vincolato per l'amministrazione, che non richiede la previa comunicazione di avvio del procedimento ai sensi dell'art. 7 della legge 241/1990, trattandosi di un provvedimento non discrezionale. L'omissione di tale comunicazione, ove ritenuta necessaria, non comporta l'invalidità dell'atto finale qualora il suo contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso anche a seguito della partecipazione degli interessati, in applicazione dell'art. 21-octies della legge 241/1990.