Il legale rappresentante di una società sottoposta a sequestro preventivo non è legittimato a proporre autonomamente richiesta di riesame del provvedimento cautelare, in assenza di una procura speciale conferita al difensore per agire in nome e per conto della persona giuridica. L'indagato, pur essendo legale rappresentante della società titolare dei beni sottoposti a sequestro, può impugnare il provvedimento cautelare solo se prospetta una relazione con la cosa che sostenga la sua pretesa alla cessazione del vincolo e vanti un interesse concreto ed attuale alla proposizione del gravame, corrispondente al risultato tipizzato dall'ordinamento per lo specifico schema procedimentale, ovvero l'interesse alla restituzione della cosa come effetto del dissequestro. La società, in quanto titolare di autonomi interessi giuridici di carattere civilistico, tutelabili con il diritto di impugnazione, deve esercitare tali facoltà attraverso il conferimento di apposita procura alle liti al difensore.