Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 43777 del 11 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:43777PEN

Massima

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Il reato di calunnia si configura quando l'agente, consapevole dell'innocenza della persona denunciata, formula accuse false nei suoi confronti, essendo irrilevante ai fini dell'esclusione del dolo la circostanza che l'agente si sia determinato a presentare la denuncia ritenendo di essere stato vittima di un raggiro in relazione a un diverso fatto, come l'esistenza di una cambiale con firma apocrifa per una cifra superiore a quella concordata. Pertanto, il dolo del reato di calunnia si incentra sull'accertamento della cosciente falsità delle circostanze oggetto della denuncia, a prescindere da eventuali altri motivi che abbiano indotto l'agente a presentarla. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato, deve esaminare il contenuto complessivo della denuncia, senza isolare singole frasi dal contesto, e può legittimamente ritenere integrato il dolo sulla base della partecipazione personale dell'imputato all'evento oggetto della falsa denuncia. Inoltre, le richieste istruttorie della difesa volte a dimostrare l'entità del debito contratto dall'imputato, il rilascio di titoli cambiari e la falsità delle firme apposte su di essi, non possono essere considerate prove decisive ai fini dell'esclusione della responsabilità, in quanto attengono a circostanze non essenziali per l'accertamento del reato di calunnia, il cui nucleo centrale è rappresentato dalla consapevole falsità delle accuse mosse dall'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersili - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Pa. An. Ra. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza del 20/11/2008 della Corte di appello di Potenza;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e i ricorsi;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Ersilia Calvanese;

udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. Selvaggi Eugenio, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

udito per la parte …

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