Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26053 del 22 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:26053PEN

Massima

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Il principio di proporzionalità della custodia cautelare, sancito dagli artt. 275 e 299 c.p.p., non può essere applicato in modo automatico, ma deve essere valutato in relazione alla persistenza delle esigenze cautelari, in quanto la durata della misura non può sovrapporsi in modo sproporzionato alla pena inflitta. Tuttavia, il Procuratore Generale presso la Corte d'Appello non è legittimato a proporre ricorso per cassazione avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame che dispone la revoca della custodia cautelare in applicazione del principio di proporzionalità, in quanto tale legittimazione spetta esclusivamente al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale del riesame che ha emesso il provvedimento, in ossequio al regime delle impugnazioni e alla tutela costituzionale della libertà personale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. BARTOLINI Francesco - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. RENZO Michele - rel. Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

P.G. contro Ou. Ou. nato il (OMESSO);

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

Udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Sentito il Pubblico Ministero, Sost. Proc. Gen. Dott. ((omissis)), che ha chiesto la declaratoria d'inammissibilita' del ricorso del P.G..

La Corte osserva:

MOTIVI DELLA DECISIONE

Ou. Ou. , trovandosi in stato di custodia cautelare per…

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