Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38461 del 22 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:38461PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura anche quando le condotte persecutorie, pur concentrate in un unico giorno, si manifestano in una pluralità di comportamenti reiterati nel breve lasso temporale, purché siano idonei a cagionare un perdurante e grave stato di ansia e di paura nella vittima, ovvero a modificarne le abitudini di vita. La reiterazione delle condotte, elemento costitutivo del reato, non richiede necessariamente una dilatazione temporale, essendo sufficiente che i comportamenti persecutori, anche se ravvicinati, siano ripetuti e causativi di uno degli eventi previsti dalla norma. Ai fini della determinazione della pena, il giudice può legittimamente valutare, oltre alla condotta tenuta dall'imputato nel corso del procedimento in esame, anche i precedenti fatti persecutori posti in essere nei confronti della stessa vittima, anche se oggetto di un diverso procedimento, in quanto espressivi della personalità del reo e della sua pericolosità sociale. Il reato di atti persecutori, inoltre, concorre con il reato di danneggiamento, in quanto la condotta di danneggiamento, pur essendo funzionale alla realizzazione degli atti persecutori, tutela un bene giuridico diverso, il patrimonio, rispetto a quello protetto dalla fattispecie di cui all'art. 612-bis c.p., la libertà morale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - rel. Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 9126/2014 CORTE APPELLO di ROMA, del 03/12/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/07/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA LAPALORCIA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FODARONI M. G., che ha concluso per il rigetto del ricorso;
Udito il difensore Avv. (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Roma, con la sentenza impugnata, ha confermato, salvo che sul…

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