Cassazione penale Sez. I sentenza n. 21365 del 28 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:21365PEN

Massima

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L'inosservanza delle prescrizioni inerenti la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, quale ne sia la tipologia, integra il reato previsto dall'art. 9, comma 2, della Legge n. 1423 del 1956, a prescindere dal fatto che la condotta del sorvegliato non violi lo specifico obbligo di soggiorno. La violazione delle prescrizioni, anche se dovuta a mera negligenza o a difficoltà oggettive, come nel caso di un sorvegliato privo di patente che si faccia accompagnare da altri per rientrare a casa, è sufficiente a giustificare l'aggravamento della misura cautelare, in quanto la ratio della norma è quella di assicurare il rispetto integrale delle prescrizioni imposte. La valutazione della gravità della violazione e della sussistenza del dolo è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, la cui decisione è incensurabile in sede di legittimità, se adeguatamente motivata, salvo i casi di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. MOCALI Piero - Consigliere

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Consigliere

Dott. CANZIO Giovanni - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MO. CE., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 07/01/2008 TRIB. LIBERTA' di L'AQUILA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MOCALI PIERO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. SORRENTINO Federico, per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Coll'ordinanza di cui in epigrafe, il tribunale dell'Aquila - costituito ai sensi dell'articolo 310 c.p.p. - accoglieva l…

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