L'autorizzazione all'attività estrattiva in regime di prosecuzione, ai sensi dell'art. 36 della legge regionale n. 54/1985, è subordinata al rispetto di precisi e tassativi presupposti, quali l'effettiva coltivazione della cava alla data dell'8 gennaio 1986, la presentazione della denuncia di esercizio ai sensi del d.P.R. n. 128/1959 e la tempestiva domanda di prosecuzione entro sei mesi dalla predetta data. L'Amministrazione regionale, nel provvedere sull'istanza di prosecuzione, è vincolata all'indicazione della superficie oggetto della domanda, senza poter ampliare d'ufficio l'area autorizzabile, neppure in presenza di pregresse attività estrattive e di svincoli idrogeologici su superfici più estese. La decadenza dell'autorizzazione può essere pronunciata per recidiva delle infrazioni precedentemente diffidate, senza necessità di una nuova diffida, qualora l'esercente abbia proseguito l'attività estrattiva in violazione di provvedimenti cautelari di sospensione e di sequestro adottati dall'Amministrazione. La revoca dell'autorizzazione può inoltre essere disposta per omessa stipula della convenzione con il Comune e per il mancato pagamento delle somme dovute ai sensi dell'art. 36 della legge regionale.